Il futuro del Contratto di Fiume Lambro: un incontro denso di temi critici
Il focus della giornata è stato l'Aggiornamento del Progetto di Sottobacino Lambro, un impegno che coinvolge tutta la comunità.
Negli uffici di ERSAF di Milano ci siamo riuniti stamattina per un'importante sessione di lavoro sui Contratti di Fiume.
Abbiamo iniziato con il vibrante Progetto NEB "Palimpsest" di cui Milano con il fiume Lambro è uno dei tre piloti europei. Daniela Masotti ci ricorda che il fiume Lambro è l’unico fiume che attraversa tutto il territorio urbano di Milano e non è stato tombato.
Il PSS (Progetto strategico di sottobacino) del 2019 è stato una pietra miliare già approvata ma in parte ancorata a vecchie impostazioni. Abbiamo affrontato criticità e semplificato l'analisi, focalizzandoci su rinaturalizzazione e deimpermeabilizzazione, un passo importante verso la trasformazione.
La discussione si è spostata sul Piano delle Azioni, con Giulio Conte che ha fornito un'analisi approfondita. Abbiamo individuato l’importanza di definire i quadri logici, ma capito che indicare rischio, qualità ed ecologia rischiano di restare obiettivi troppo generici e quindi non utili. Il Centro Studi Biologia e Ambiente, la nostra segreteria tecnica, ha tenuto a mettere in evidenza l'importanza dei laghi, un tesoro spesso trascurato, ma cruciale per il Lambro.
La qualità delle acque è emersa come priorità, specie in vista della Direttiva Quadro sulle Acque, il nuovo termine per restituire ai corpi idrici un adeguato livello di qualità ecologica è fissato al 2027. Abbiamo condiviso l'importanza di fornire supporto per gli stakeholder su tutti i passi e gli aspetti, consapevoli che le azioni e le realtà di riferimento variano notevolmente da monte a valle del singolo bacino fluviale.
Abbiamo concluso la giornata con un appello a fissare obiettivi minimi tangibili, per fare un esempio, la riduzione del carico recapitato. Indicatori come questo aiutano a fissare degli obiettivi e utilizzarli per dare indicazioni precise di anno in anno.
Infine, abbiamo deciso di convocare un comitato di coordinamento, un passo essenziale verso la gestione integrata del corpo idrico. Insieme, stiamo plasmando il futuro del Lambro e delle comunità che dipendono da esso.