Report dell'EEA: i fiumi d'Europa sono ancora lontani dagli obiettivi della Direttiva Acque 

Un nuovo rapporto dell'Agenzia Europea per l'Ambiente (EEA) dipinge un quadro allarmante sullo stato di salute dei nostri fiumi

Report dell'EEA: i fiumi d'Europa sono ancora lontani dagli obiettivi della Direttiva Acque 

A distanza di oltre vent'anni dall'entrata in vigore della Direttiva Acque, l'obiettivo di raggiungere un "buono stato ecologico" per tutti i corpi idrici europei è ancora lontano dall'essere realizzato. 

Obiettivo ambizioso e necessario 

La Direttiva Acque, adottata nel 2000, rappresenta un pilastro fondamentale della politica ambientale europea. Il suo scopo è chiaro: proteggere e migliorare la qualità delle acque superficiali, sotterranee, di transizione e costiere. Per raggiungere questo obiettivo, la Direttiva impone agli Stati membri una serie di obblighi, tra cui il monitoraggio costante della qualità delle acque, la definizione di obiettivi di miglioramento e l'elaborazione di piani di gestione specifici. 

I risultati del rapporto EEA 

Il rapporto dell'EEA evidenzia come, nonostante gli sforzi compiuti, la situazione sia ancora critica. Solo il 37% dei corpi idrici superficiali ha raggiunto un buono stato ecologico, mentre per quanto riguarda lo stato chimico la percentuale scende al 29%. Tra le principali cause di questo stato di fatto si segnalano l'inquinamento da sostanze chimiche, come il mercurio e i ritardanti di fiamma bromurati, e l'impatto dell'agricoltura intensiva, che rilascia grandi quantità di nutrienti e pesticidi nelle acque. 

Le sfide del futuro 

La crisi climatica sta ulteriormente aggravando la situazione, con l'aumento della frequenza e dell'intensità di eventi estremi come siccità e inondazioni. Questi fenomeni mettono sotto pressione le risorse idriche e minacciano la biodiversità degli ecosistemi acquatici. 

Per invertire questa tendenza è necessario un impegno ancora maggiore da parte di tutti gli attori coinvolti: istituzioni, imprese e cittadini. Tra le azioni prioritarie si segnalano: 

  • Ridurre l'inquinamento: investire in tecnologie innovative per depurare le acque reflue e promuovere pratiche agricole sostenibili. 
  • Aumentare l'efficienza nell'uso dell'acqua: ridurre le perdite nelle reti idriche, promuovere l'uso di tecnologie a basso consumo e incentivare il riutilizzo delle acque reflue depurate. 
  • Proteggere gli ecosistemi acquatici: ripristinare le zone umide, riqualificare i fiumi e favorire la ricolonizzazione da parte della fauna ittica. 
  • Adattarsi a repentini cambiamenti del clima: sviluppare strumenti di pianificazione e gestione delle risorse idriche in grado di far fronte a eventi estremi e a una maggiore variabilità climatica. 

La tutela delle nostre risorse idriche è una sfida complessa che richiede una visione di lungo termine e una collaborazione a tutti i livelli. Solo attraverso un impegno congiunto possiamo garantire alle future generazioni un accesso a un bene prezioso e indispensabile per la vita: l'acqua. 

 

Il report della EEA: https://www.eea.europa.eu/en/analysis/publications/europes-state-of-water-2024 

 

Fonte della notizia: https://www.theguardian.com/environment/2024/oct/14/european-environment-agency-report-surface-water-quality?CMP=Share_AndroidApp_Other