ERSAF Contratti di Fiume ha presentato un contributo per la Water Resilience Strategy
Il contributo inviato alla Commissione Europea pone l'accento sull'importanza dei Contratti di Fiume come strumento di gestione partecipativa delle acque.

Il periodo di feedback della Call for Evidence, di cui abbiamo dato notizia qui, si è chiuso il 4 marzo.
La proposta evidenzia l'importanza di approcci partecipativi che coinvolgano le comunità locali e vari stakeholders nella gestione delle risorse idriche e nella pianificazione delle politiche legate ai bacini fluviali.
Questo momento di co-creazione segna un passo fondamentale per affrontare le sfide idriche dell'Europa e riflette la crescente domanda di azione da parte degli Stati membri, delle istituzioni europee e dei principali attori interessati. La chiamata mira a modellare le future politiche idriche che rafforzino la resilienza, l'efficienza e la sostenibilità dell'acqua in tutta l'UE.
Riportiamo qui di seguito la traduzione in italiano del contributo inviato (qui l'originale):
ERSAF, Agenzia Regionale per i Servizi all'Agricoltura e alle Foreste è un ente operativo della Regione Lombardia, che svolge attività tecniche e promozionali per lo sviluppo dei settori agricolo e forestale e delle aree rurali, favorendo la trasversalità, la multifunzionalità e l'integrazione. Tra le altre funzioni, ERSAF fornisce assistenza tecnica ai Contratti di Fiume della Lombardia, processi partecipativi promossi dalla Regione Lombardia dal 2004 per coinvolgere le comunità locali e gli stakeholders nell'attuazione dei piani di bacino fluviale e di altre politiche relative alla gestione delle acque e dei bacini.
L'obiettivo principale dei Contratti di Fiume è quello di creare una visione di bacino fluviale per superare la natura settoriale che caratterizza molto spesso sia la pianificazione sovraordinata sia quella urbana, che mira a risolvere criticità specifiche del sito e i confini amministrativi in progetti e strategie multidisciplinari e multi-obiettivo in grado di adattarsi ai principi generali della pianificazione sovraordinata e delle Direttive con le necessità e le caratteristiche del territorio.
Riteniamo che i Contratti di Fiume o processi partecipativi simili debbano essere inclusi come parte importante di una strategia europea per la resilienza idrica, richiedendo una forte promozione e supporto per essere sviluppati, diffusi e resi più efficaci. Tale strategia, infatti, richiede la diffusione di innovazioni culturali tra vari stakeholders e la comunità umana, per promuovere approcci e soluzioni attualmente ben conosciuti ma ancora poco diffusi nell'UE: utilizzare risorse idriche alternative (o non convenzionali), come raccolta dell’acqua piovana, ritenzione delle acque piovane e ricarica della falda, acque grigie e reflui trattati, ecc., quando possibile, per ridurre il prelievo di acqua dolce. Ricorrere all'irrigazione di precisione per aumentare l'efficienza e la selezione delle colture secondo la disponibilità di acqua prevista con i cambiamenti climatici. Ridurre l'uso di composti pericolosi e persistenti in qualsiasi settore economico. Ridurre la fonte di inquinamento organico e nutritivo, indipendentemente dagli standard legali, a carichi realmente sostenibili dai corpi idrici riceventi, ricorrendo, ove possibile, a NBS (soluzioni basate sulla natura). Passare da una politica di rischio di inondazione focalizzata su opere artificiali a una politica integrata di prevenzione delle inondazioni attraverso il restauro fluviale (riconnessione delle pianure alluvionali al fiume) e ritenzione idrica su scala di bacino per ripristinare il ciclo dell'acqua alterato dalle attività umane. Modernizzare progressivamente il drenaggio urbano con SUDS per ridurre il deflusso urbano e aumentare l'infiltrazione e la ritenzione anche nelle aree urbane. Ripristinare l'integrità ecologica e il ruolo di un fiume, attraverso il miglioramento della qualità dell'acqua e dei servizi ecosistemici. Attuare strategie di mitigazione.